Il Dahu

Il dahu è un animale conosciuto soprattutto, ma non solo, nell’area francofona europea, ed è erroneamente ritenuto da molti leggendario. La sua presenza, infatti, è stata segnalata in epoche diverse, in varie zone dell’arco alpino, sia in Italia che in Francia e in Svizzera. Alcune segnalazioni sono giunte anche dai Pirenei e dal massiccio dello Zugspitze dei monti del Wetterstein nelle Alpi settentrionali salisburghesi.

Secondo alcune fonti, soprattutto orali, pare che il suo habitat fosse esteso anche ad altre zone europee ed extraeuropee nelle quali, purtroppo, negli ultimi secoli sembra essersi estinto.

Si tratta di un cervide ungulato, affine a camosci e stambecchi. Alcuni lo segnalano di taglia più piccola rispetto ad essi, altri più grande, altri ancora uguale. Esistono anche segnalazioni di aspetti più bizzarri, come se il dahu fosse stato frutto di incroci tra camoscio e tasso, o camoscio e volpe. Tali differenze dipendono, per lo più, dal luogo e dall’ora dell’avvistamento, nonché dal tasso alcolico del testimone oculare.

Il dahu è il mammifero quadrupede che meglio si è adattato alla marcia a mezza costa in montagna: le zampe a valle più lunghe di quelle a monte gli consentono una eccezionale stabilità sui pendii ripidi.

Esistono ben quattro specie di dahu: il dahutus montanus dextrogirus che, avendo le zampe destre più corte di quelle sinistre, procede in senso orario, e il dahutus montanus levogirus, che invece ha le zampe sinistre più corte di quelle destre e gira nel senso opposto, cioè antiorario.

Segue poi la specie che ha le zampe anteriori più corte di quelle posteriori, quindi si sono adattati alle ripide pendenze montane per percorrerle in salita, da qui il nome di dahutus montanus ascendens, e quella caratterizzata dalle zampe posteriori più corte di quelle anteriori, particolarmente predisposta a scendere i dirupi montani e per questo chiamata dahutus montanus discendens.

Quale che sia la variante, tutti i dahu hanno una caratteristica che li accomuna: la grande timidezza, che sfocia in comportamenti superficialmente classificati come asocialità; è infatti difficilissimo incontrarne uno, quasi impossibile vederlo, men che mai fotografarlo o filmarlo.

Anche per questa ragione c’è chi è convinto che il dahu non esista.

Nulla di più errato: chi ha il cuore puro, la mente libera da condizionamenti, chi è dotato di fantasia e la sa usare per vivere meglio, non solo è certo dell’esistenza del dahu, ma confida che frequentando le Terre del dahu, addentrandosi nei verdi boschi, percorrendone i sentieri, scoprendone le peculiarità, un giorno capiterà di trovarsi al cospetto del chimerico animale e di poter godere della sua compagnia.